Qualche settimana fa mi sono trovata in call con una possibile cliente per una
consulenza in ambito social: un business hotel nella periferia di una grande città, con una presenza social discreta su Facebook e Instagram e
tanto da migliorare a livello di comunicazione. Alla domanda di questa cliente di mostrarle un esempio di un hotel che comunica bene sui social, le ho portato un esempio che conosco da molto vicino e che seguo personalmente da anni.
Al che la prima obiezione è stata:
Ma i follower non sono pochini?
Lo stupore in questa persona è nato dal fatto che si aspettava numeri da capogiro (“alla Ferragni” sono state le sue testuali parole), a sei zeri insomma. A me personalmente sono cadute le braccia: ma davvero dobbiamo fermarci a
considerare solo ed esclusivamente il numero di follower? Ancora nel 2023? Non è un discorso ormai trito e ritrito? Non ha senso invece rivolgere la propria attenzione ad altro? Quanto conta davvero il numero dei follower sui social al giorno d’oggi?
Il numero di follower nel 2023
Ovviamente il numero di follower è un aspetto importante: che senso avrebbe e che figura ci farebbe una struttura turistica o un’azienda con degli account social seguiti da 10 persone in croce?
Ça va sans dir, non tanto bella. A chi comunicherebbe? Praticamente a nessuno.
Ma sollevo subito alcune obiezioni:
- Il numero di follower è, oggi, nel 2023, spesso e volentieri gonfiato (su Instagram è oramai la prassi per influencer, aziende e comuni mortali);
- (Conseguenza della prima) Il fatto di ricorrere a BOT o comportamenti automatizzati per aumentare il numero di follower è un aspetto penalizzante che Instagram ha già ben presente da anni e contro cui sta combattendo;
- La reach, ovvero il numero di persone a cui l’algoritmo decide di mostrare i contenuti che pubblichiamo, cala vertiginosamente all’aumentare del numero complessivo dei follower… quindi non avrei tutta questa fretta di fare il botto!
- Fermarsi a guardare solo il numero di follower significa limitarsi “alla facciata”, insomma è pura superficialità.
Quindi è sbagliato fermarsi solo al numero di follower complessivi. Gli aspetti a cui prestare attenzione
davvero sono altri. Anche perché acquistando un pacchetto di follower pachistani o avere il BOT che fa follow/defollow a caso per conto nostro, cosa porta di buono ai nostri account a parte il numero pompato di follower? Nulla.
È più importante il numero di follower o il livello di interazione?
Si dà il caso che gli account della struttura di cui parlavo in apertura di articolo (e che comunque superano i 6.000 follower e sono in crescita costante), vantano
un livello di interazione molto alto, molto più alto della media generale relativa alle pagine con quel bacino di follower.
Ovvero:
- Un elevato numero di like a post, reel e stories;
- Un elevato numero di commenti;
- Un alto numero di condivisioni (cosa importantissima, perché va ad aumentare ulteriormente la reach organica);
- Un alto numero di messaggi e richieste di informazioni.
Ma non solo: andare bene sui social non è la condizione più importante. E come mi piace ripetere,
i social da soli non fanno vendere.
Una buona gestione deve tradursi in
prenotazioni e recensioni positive, un
passaparola costante, la
soddisfazione generale della clientela, che diventano veri e propri
aficionados. Ovvero persone che non si limitano a mettere un mi piace ai post, ma che sono sinceramente coinvolte nell’attività, la sostengono e ne diventano
ambassador laddove ne hanno la possibilità.
Se è così, allora significa che il lavoro sta funzionando! E di conseguenza aumenterà anche il numero di follower, ma in modo naturale, reale, sincero.
