Serve davvero avere un blog?

Serve davvero avere un blog?
Quando nomino la parola blog le espressioni che vedo dipingersi sul volto dei miei clienti o potenziali tali sono spesso le stesse: quelle della perplessità. Quelle espressioni traducono in genere una sola domanda: serve davvero un blog? La prima obiezione è sempre la stessa: “Alla nostra azienda non serve un blog, non è adatto al nostro settore”. Al che io di solito controbatto raccontando di quel mio vecchio cliente americano che trattava di oggetti funerari (sì, avete letto bene) e che aveva un blog all’interno del proprio sito web aziendale. Detto in altre parole… se ce l’hanno loro, allora un blog può averlo davvero chiunque, a prescindere dalla propria nicchia di mercato. Scherzi a parte, il blog è uno strumento di comunicazione utilissimo per qualsiasi attività, in qualsiasi settore: nessun ambito è escluso. Alla base delle obiezioni che sollevano i miei clienti c’è, secondo me, prima di tutto un fraintendimento o un quadro non chiaro di cosa sia il blog e di cosa serva. Meglio fare quindi un po’ di chiarezza: che cosa è esattamente un blog? Perché serve averne uno?

Che cosa è un blog?

Negli anni ’90 (sono già passati vent’anni!), quando ha fatto la sua comparsa per la prima volta, il blog era una sorta di diario personale online. Scritto seguendo un ordine anti-cronologico, con data così come i diari tradizionali, si riportavano i propri pensieri personali su un piattaforma online anziché scrivere su carta. Il termine blog deriva proprio dalla contrazione di web e log, ovvero “diario in rete”. Il blog è arrivato in Italia nei primi anni 2000, in concomitanza con la nascita di portali online creati appositamente per dare la possibilità a chiunque di creare e dare sfogo a contenuti personali (come WordPress, Blogger, AlterVista, LiveJournal e molti altri). E oggi? Oggi il blog ha perso in parte il suo carattere esclusivamente personale per diventare uno strumento di comunicazione essenziale del web 2.0. Il blog è oggi un canale utile anche per le aziende per dare spazio ad approfondimenti e curiosità, dare informazioni utili e consigli, raccontare la propria attività, la propria storia ed evoluzione (e molto altro).

Blog o sito web?

Anche per questa questione vedo che aleggia un po’ di confusione. Blog e sito web non sono la stessa cosa: in alcuni casi possono coesistere, in altri casi si auto-escludono. In alcuni casi il blog va a sostituire il sito web, in altri casi va a integrarsi con esso. La differenza la fa il contesto – individuale o aziendale – e lo scopo. Se sono un individuo singolo e ho la passione per i viaggi, la cucina oppure per il make-up o altro (le possibilità sono infinite quanto le passioni), posso benissimo aprire un mio blog di viaggi, di cucina, di make-up, in cui raccontare le mie esperienze personali, dare consigli, creare una community di lettori che mi segue, etc. Se invece sono un’azienda non posso sostituire il sito web aziendale con un blog: in questo caso è preferibile concepire un sito web aziendale con al suo interno una sezione blog. Così pure nel caso di un libero professionista: se sono un consulente aziendale o un copywriter freelance, aprirò un sito web in cui presentare me stesso, la mia attività, i miei servizi e inserirò una sezione blog da dedicare all’approfondimento (come ho fatto io con questo mio blog all’interno del sito). Ma perché puntare sul blog? Un sito web non è sufficiente?

A cosa serve un blog aziendale?

A volte le persone mi chiedono: non basta avere un sito web? Perché dovrei aggiungere anche un blog? In fase di creazione di un sito web io consiglio sempre di scegliere un template strutturato con una sezione blog, anche se non si ha intenzione di cominciare a scrivere contenuti fin da subito. I vantaggi offerti dalla presenza di un blog all’interno di un sito aziendale sono importanti. Il blog:
  • dà voce alla nostra attività: il blog ci offre lo spazio e il canale giusto per raccontare di noi, della nostra attività, dei servizi che offriamo, e per offrire consigli e informazioni utili al nostro target di riferimento;
  • migliora la nostra reputazione: avere un blog ci dà la possibilità di mostrare le nostre conoscenze e competenze accrescendo così la nostra autorevolezza;
  • migliora la SEO del nostro sito web: il fatto di scrivere contenuti periodici sul blog aiuta il posizionamento del nostro sito web nei risultati di ricerca (Google ama i contenuti aggiornati pubblicati con periodicità);
  • ci aiuta a trovare nuovi clienti: è la conseguenza diretta dei punti precedenti. Potenziali clienti alla ricerca di un particolare servizio possono trovarci in rete e contattarci;
  • aumenta gli accessi dai social: i post scritti nel mio blog sono il contenuto ideale per la condivisione sui social media e possono anche acquisire un potenziale virale (social e blog si alimentano a vicenda);
Certo, scegliere di avere un blog comporta una mole di lavoro notevole, se si vogliono fare le cose bene e produrre contenuti di qualità. Tutto deve partire dalla creazione di un piano editoriale, ovvero un calendario con i contenuti che vogliamo trattare e la frequenza di pubblicazione. Il blog dà grandissimi risultati, ma ci vuole pazienza: possono passare mesi per avere i primi riscontri, ma bisogna insistere e perseguire i propri obiettivi.
Claudia Moreschi
Claudia Moreschi

Sono una freelance e mi occupo di social media, copywriting e realizzazione di testi per il web, consulenza digitale e blogging. Appena posso faccio la valigia e parto. Possibilmente verso est.

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